15 Maggio 2025 - Escursioni
Affacciata sul suggestivo Bacino di San Marco, la Piazzetta San Marco rappresenta uno degli scorci più iconici di Venezia. Questo spazio, che si apre come un’elegante anticamera della celebre Piazza San Marco, è dominato da due imponenti colonne di granito, ognuna con una storia da raccontare. Da un lato, il celebre Leone di San Marco, simbolo indiscusso della Serenissima; dall’altro, la statua di San Teodoro, primo patrono della città.
Le due colonne furono innalzate nel XII secolo, quando il doge Sebastiano Ziani fece trasportare a Venezia tre imponenti colonne di granito provenienti dall’Oriente. Durante lo sbarco, una delle tre cadde in mare e non fu mai più recuperata, mentre le altre due vennero collocate nella posizione attuale, diventando un punto di riferimento per chiunque giungesse a Venezia dal mare.
Sulla colonna più vicina alla Libreria Marciana si erge il maestoso Leone alato, emblema della città e della sua indipendenza. Il leone è raffigurato con il Libro aperto, su cui si legge la celebre frase:
Pax tibi Marce, evangelista meus
(Pace a te, Marco, mio evangelista).
Si tratta di un chiaro riferimento alla missione spirituale di Venezia e al suo legame con l’evangelista Marco, le cui reliquie furono portate in città nell’828 d.C.
Il leone che oggi vediamo ha una storia complessa: la scultura originale, probabilmente di origine persiana o greco-romana, è stata più volte restaurata. Nel 1797, con la caduta della Serenissima, venne persino portata a Parigi per volere di Napoleone, ma fu riportata in città alcuni anni dopo, purtroppo in frammenti. La statua fu ricostruita e ricollocata sulla colonna, diventando di nuovo il simbolo fiero e indiscusso della città.
Sull’altra colonna svetta la figura di San Teodoro, il primo patrono della città prima che Venezia adottasse ufficialmente San Marco. La statua raffigura il santo vestito da soldato romano, con una lancia nella mano destra e un drago ai suoi piedi, simbolo della sua impresa miracolosa.
L’attuale statua è una composizione di parti diverse: il busto e la testa provengono da una scultura antica, mentre il resto del corpo è stato aggiunto successivamente. Anche il "drago" ai piedi di San Teodoro ha un’origine curiosa: in realtà, si tratta di un coccodrillo di pietra, un dettaglio che evidenzia la fusione di elementi artistici di epoche e culture diverse.
Le due colonne non sono solo monumenti storici, ma anche protagoniste di un’antica credenza popolare. Per secoli, lo spazio tra le due colonne è stato considerato portatore di sfortuna, poiché era proprio qui che, durante la Serenissima, si eseguivano le condanne a morte. Si racconta che i condannati venissero esposti al pubblico, con lo sguardo rivolto verso il Palazzo Ducale e la Basilica di San Marco, prima di essere giustiziati.
Ancora oggi, molti veneziani evitano di attraversare lo spazio tra le due colonne, preferendo fare un piccolo giro attorno per scaramanzia.
Oltre al loro valore storico e simbolico, le colonne di San Marco offrono una delle viste più suggestive di Venezia. Da qui, si può ammirare l’Isola di San Giorgio Maggiore, con la sua basilica progettata da Palladio, e osservare il via vai di gondole e imbarcazioni che solcano il Bacino di San Marco.
Passeggiare tra le colonne, lasciandosi avvolgere dall’atmosfera della Serenissima, significa immergersi in secoli di storia, leggende e tradizioni che rendono Venezia un luogo senza tempo.
Se stai pianificando una visita, non perdere l’occasione di fermarti in Piazzetta San Marco, ammirare le sue colonne e lasciarti affascinare dalla storia che raccontano. Ma attenzione… deciderai di attraversarle o preferirai aggirarle per sicurezza?