19 e 20 luglio 2025 - Curiosità
La Festa del Redentore è molto più di un evento estivo: è la memoria viva di un voto collettivo, un legame profondo tra fede, storia e identità veneziana. La sua origine risale al 1577, quando Venezia, stremata da un’epidemia di peste che aveva causato oltre 50.000 vittime, fece un voto solenne al Signore: se la città fosse stata liberata dal contagio, si sarebbe costruita una chiesa dedicata al Redentore e si sarebbe celebrata ogni anno una messa di ringraziamento.
La peste finì e la Repubblica mantenne la promessa. Nacque così la Festa del Redentore, una delle più sentite dai veneziani ancora oggi, capace di fondere spiritualità, arte e vita popolare in un solo, suggestivo appuntamento.
A testimonianza del voto, la Repubblica commissionò la costruzione della Basilica del Santissimo Redentore sull’isola della Giudecca, affidandone il progetto ad Andrea Palladio, uno dei più celebri architetti del Rinascimento. La chiesa, con la sua facciata imponente e il candore del marmo, domina ancora oggi il profilo della laguna, ricordando la forza della fede e la capacità della città di rinascere.
Durante il Redentore, un ponte votivo galleggiante collega temporaneamente la Giudecca al resto di Venezia, permettendo ai cittadini e ai visitatori di attraversare a piedi il canale e partecipare al pellegrinaggio verso la basilica.
La componente religiosa è solo una parte del Redentore. Con il passare dei secoli, la festa si è arricchita di una componente festosa e conviviale. Le famiglie veneziane decorano le barche, preparano cene all’aperto sulle rive o a bordo dei battelli, e si raccolgono lungo la laguna per assistere al grande spettacolo pirotecnico.
I fuochi d’artificio illuminano il Bacino di San Marco con giochi di luce che si riflettono sull’acqua, creando un’atmosfera sospesa, quasi irreale. È un momento in cui Venezia diventa un teatro a cielo aperto, in cui ogni scorcio si riempie di stupore, ogni sguardo si alza al cielo.
Vivere la Festa del Redentore significa toccare con mano la vera anima di Venezia: quella che resiste al tempo, che unisce sacro e profano, bellezza e tradizione. È un’occasione speciale per immergersi nella cultura locale, respirare l’aria salmastra della laguna e lasciarsi incantare da una città che, ancora oggi, riesce a sorprendere.
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